MOLWICK

Analisi della sensibilità – Il Modello Globus

Complessità e ottimizzazione con il Modello Globale dello studio EDI. La simulazione al computer consente di osservare graficamente l'adeguamento del modello alle variazioni del parametro di evoluzione interna e la sua ottimizzazione.

Copertina del libro Lo Studio EDI. Crepuscolo sul mare con nuvole, Galizia.

 

EVOLUZIONE E DISEGNO DELL'INTELIGENZA

LO STUDIO EDI

Autore: José Tiberius

 

 

6.b.3. Analisi della sensibilità – Il Modello Globus

Uno degli obiettivi dello Studio EDI era provare i meccanismi genetici di carattere funzionale o modo d'agire della natura nella trasmissione dell'informazione genetica dell'intelligenza. Sinceramente, non pensavo che il modello statistico potesse avere una sensibilità così alta, ma mi sbagliavo e a mio avviso ciò conferma chiaramente le previsioni della ECV.

Evoluzione interna Evoluzione genetica dell'intelligenza
Grafico a barre con sezioni colorate dell'evoluzione genetica dell'intelligenza. Importi aumentati per effetto visivo.

 

Una delle semplificazioni apportate si riferisce al modello teorico della Teoria Generale dell'Evoluzione Condizionata della Vita, che ci segnala che l'evoluzione esiste, che effettivamente l'ambiente circostante influisce, ma in modo più generale; ovvero, la capacità cresce nel corso della vita e viene trasmessa alla discendenza.

Abbiamo inoltre la possibilità di introdurre elementi asimmetrici negli algoritmi dei modelli di simulazione statistica in modo tale che ci aiuti a raggiungere il nostro scopo. Possiamo distinguere fra evoluzione interna ed evoluzione esterna. L’evoluzione interna avverrà solo nei geni maschili, che sono i geni che si rinnovano costantemente in natura. Mi dispiace, ma la ECV, in consonanza con ciò che mi hanno insegnato da piccolo, ricorda che gli ovuli sono fissi fin dai primi anni di vita delle bambine, sembra quindi complicato che i geni femminili possano incorporare molte modifiche.

Per di più, seguendo questo modello, si può differenziare fra evoluzione interna diretta e indiretta; nella prima, il potenziale crescerà in una percentuale sullo stesso valore, mentre nella seconda la crescita di potenziale di un gene maschile sarà legata al potenziale del gene femminile corrispondente e viceversa. Ciò implicherà un’asimmetria addizionale e farà diminuire un po’ di più la correlazione nel modello di simulazione statistica che nel caso della variazione proporzionale al potenziale dello stesso gene.

Si può quindi dire che stiamo raggiungendo livelli di complessità statistica molto elevati. Ciononostante, bisogna ricordare che la potenza dei computer attuali semplifica notevolmente la creazione dei modelli di simulazione statistica di questi processi genetici dell'evoluzione dell'intelligenza.

 
MODELLO GLOBUS
(Grafici Modello Globale parametrizzato)

ALGORITMI D'OTTIMIZAZIONE
DELL'EVOLUZIONE INTERNA DELL'INTELLIGENZA

Parametri ° evoluzione interna T1-d, X3 e X6 e criteri d'ordine M1P1°
Funzione obiettivo
Diretta Indiretta M & P
Madri Grafici ICMG r² max. Grafici ICMG r² max.
5 5 q371° 14,14 0,72 q372° 14,46 0,72
3 3   14,21 0,82   14,81 0,82
1 1   13,49 0,80   13,89 0,80
Nulla            
0 0 q323 14,98 0,92 q324 16,07 0,92
Padri            
1 1   14,06 0,83   16,10 0,87
2 3   14,79 0,87   16,10 0,87
3 3   15,33 0,84   16,47 0,84
4 4   15,09 0,84   16,73 0,84
5 5 q363° 15,61 0,89 q364° 17,77 0,89
6 6   14,30 0,95   16,74 0,95
7 7   13,25 0,83   15,56 0,83
° I parametri dell'evoluzione interna hanno ripercussioni sulla funzione obiettivo R e sull'ordine M1P1
 

Allo stesso modo, con gli algoritmi di ottimizzazione è stato provato un fattore logico di evoluzione interna minima, che è poi stato scartato poiché peggiorava gli adattamenti ottenuti.

Considerando che i parametri d'evoluzione interna avranno ripercussioni sulla funzione obiettivo e sulla variabile quantitativa M1P1° d'ordine previo del campione, l'effetto sulle correlazioni dei cambiamenti in questi parametri ci dovrebbe indicare la bontà delle specificazioni e, mediante l'analisi di sensibilità dei parametri, la sua magnitudine ottima.

z66
Simulazione di gruppo IQ
Grafico Z66 - Simulazione per gruppi con dati di QI reale (verde, blu e nero) e stimata con aumento del 5% (rosa)

Tutti questi meccanismi dei modelli di simulazione statistica dell'evoluzione dell'intelligenza che permettono l'analisi della sensibilità sono ciò che definisco algoritmi d'ottimizzazione. La loro complessità è dovuta sia alle funzioni matematiche necessarie per il trattamento statistico, sia alla grande accumulazione di piccoli concetti ed innovazioni.

In un’altra sezione ho già detto che saranno stati calcolati approssimativamente 500 milioni di coefficienti di correlazione in tutto lo Studio EDI sull'evoluzione e sul disegno dell'intelligenza.

Per fare riferimento a questo tipo di algoritmi d'ottimizzazione e di analisi della sensibilità e alla loro presentazione grafica diversa da quella del Modello Globale, gli ho assegnato un nuovo nome: Modello Globus.

L'analisi con variabili originali non è così concludente come quello svolto con variabili centrate, poiché queste ultime danno luogo a risultati più precisi.

Il quadro mostra le variazioni dei risultati in funzione dei parametri d'evoluzione. In particolare, si può osservare come l'adattamento migliore viene ottenuto per un valore di 5 per i parametri d'evoluzione interna sia diretta che indiretta. È opportuno sottolineare che la differenza negli ICMG è, secondo me, sufficientemente significativa.

Se si osservano i grafici corrispondenti, si potrà facilmente capire quest’affermazione con la preparazione del modello di quadri statistici per l'analisi della sensibilità del modello d'evoluzione dell'intelligenza ai parametri d'evoluzione interna. Con i grafici, la complessità statistica degli algoritmi d'ottimizzazione si trasforma in un’immediata percezione visiva dei rapporti sottostanti al modello.

Indipendentemente dal fatto che si possano visualizzare tutti i grafici, mostreremo qui quello che riporta un adattamento migliore per la funzione R°

In primo luogo bisogna notare che il miglioramento è molto più evidente per le variabili statistiche di valori X3 e X6, poiché la T1-d peggiora un po’ rispetto a R°, ma non rispetto a M&P.  Dà l'impressione che questa perda qualcosa della propria personalità perché le sono stati tolti i valori più alti.

La figura seguente mostra gli stessi risultati del modello di simulazione statistica del quadro Algoritmi d'ottimizzazione dell'evoluzione interna con la forma grafica del modello Globus.

Algoritmi d’ottimizzazione
Il Modello Globus è l'analisi di sensitività con il Modello Sociale dell'evoluzione dell'intelligenza in una generazione.

Dato l'elevato grado di sensibilità sociale che può avere quest’aspetto e la complessità tecnica di cui abbiamo parlato prima, nel modello di simulazione statistica dell'evoluzione è stato verificato se il principio contrario funzionerebbe ugualmente, in altre parole, supponendo che solo le donne cambino i geni. Nello stesso quadro si possono osservare i risultati degli algoritmi d'ottimizzazione; com’era prevedibile, gli adattamenti sono addirittura peggiori che con una situazione d'evoluzione nulla.

La ECV, teoria alla base di quest’analisi statistica, spiega nel dettaglio il ragionamento basico che, a mio parere, annulla ogni interpretazione sessista dei risultati, data la diversa funzione biologica dell'uomo e della donna.

È interessante esaminare a parte la variabile X3 e poi la variabile X6 che, indubbiamente, sono molto più chiare e dovrebbero essere più vicine alla realtà.

La punta che si osserva per l'evoluzione nulla o ciò che ne sarebbe statisticamente equivalente, che entrambi i sessi contribuissero all'evoluzione interna nella stessa percentuale, ha una spiegazione davvero difficile dal punto di vista della genetica. Ma se commentiamo la complessità di questi algoritmi d'ottimizzazione, mi viene in mente un’idea un po’ azzardata, fra le altre cose potrebbe trattarsi della possibilità che non tutti gli uomini portino avanti il miglioramento dei geni per mancanza di fiducia della natura di fronte a determinati indicatori, ad esempio se esistono poche modifiche.

In questo teorico caso, data la sensibilità del modello di simulazione statistica dell'evoluzione e delle variabili normalizzate, la prima deviazione dell'uno per cento falserebbe le correlazioni, mentre quando ci avviciniamo al valore ottimo, l'effetto di una giusta percentuale d'evoluzione interna supererebbe quello precedente.

Ad ogni modo, il punto ottimo del 5% dell'evoluzione interna diretta e di un altro 5% d'evoluzione indiretta dei geni trasmessi dagli uomini si manifesta in modo abbastanza chiaro.

Il tema non è così grave come potrebbe sembrare, se si comprende un po’ la ECV, la differenziazione sessuale significa differenze, specializzazione, ecc. Le donne hanno il compito importante e difficile dello sviluppo iniziale dei figli che implica una specializzazione in tecnologia dei materiali.

A tal fine si usa il parametro d'evoluzione esterna endogena negli algoritmi genetici della simulazione statistica, che raccoglie quest’effetto evolutivo generato dalle donne; in concreto, potrebbe supporre una media d'incremento del 5% con distribuzione aleatoria, sebbene la sua verifica non possa essere per il momento effettuata, poiché la sua variazione non incide né sulle funzioni obiettivo né sui criteri d'ordine degli algoritmi d'ottimizzazione.

Un’altra possibilità logica è che l'incremento generato dagli uomini raccolga anche certi cambiamenti dovuti al miglioramento dei materiali disponibili grazie al miglioramento nella qualità della loro costruzione quando si trovavano nel ventre materno.

D'altra parte è realmente possibile che i loro geni svolgano sia la funzione di copia di sicurezza che quella di massimizzare la garanzia di viabilità del nuovo essere. In caso contrario, la natura sarebbe il primo buon programmatore a non creare una copia dei suoi preziosi programmini quando acquisiscono un certo grado di complessità e di lavoro accumulato.

Infatti, è questo il risultato più spettacolare sui parametri della simulazione dell'evoluzione di questo studio. Direi che, se non si può controbattere, significherebbe più o meno che si debba accettare la Teoria Generale dell'Evoluzione Condizionata della Vita (ECV), almeno nella sua idea principale dell'esistenza di un’evoluzione finalista e l'abbandono della teoria delle mutazioni aleatorie e quindi della selezione naturale come meccanismo prioritario dell'evoluzione.

La complessità degli algoritmi d'ottimizzazione nel modello di simulazione statistica dell'evoluzione biologica dell'intelligenza non dovrebbe essere una scusa per non riconoscere l'evidenza statistica.