2.b) La Teoria del Big Bang
La Teoria del Big Bang propone che l’universo sia emerso da un’esplosione iniziale, ciò che viene in pratica generalmente accettato, pur non potendo dire che sia stata dimostrata. Ad ogni modo, siccome non si conosco ulteriori dettagli di quanto c’era prima della presunta esplosione iniziale o Big Bang, si dice che sia stata una singolarità o, in altri termini, che non si sa niente sulla sua causa o origine.
Come risultato del rilevamento delle onde gravitazionali - GW171017 - generato dalla fusione di due stelle di neutroni, sorgono ulteriori dubbi sul Big Bang.
Se calcoliamo il tempo corrispondente all'universo osservabile tenendo conto dell'espansione dell'universo medio di 70 km/s per ogni megaparsec –Mpc– avremo:
300.000 (km/s) * 3,26 (milioni di anni/Mpc) / 70 ((km/s)/Mpc) =
= 13,971 milioni di anni
Ciò significa che l'età dell'universo secondo la teoria del Big Bang è simile al tempo associato con l'universo osservabile.
Per quanto riguarda il supporto della la radiazione cosmica di fondo –CMB– alla teoria del Big Bang, ci chiediamo se l'esplosione iniziale avrebbe potuto dare vita a un universo più grande di quello osservabile e se il CMB fosse diverso in quel caso.
Immaginiamo che il CMB sarebbe lo stesso considerando i limiti che l'universo osservabile implica. Pertanto, la CMB riporta solo sull'universo osservabile e non sull'origine dell'universo o del Big Bang.
In senso stretto, sia la Teoria del Big Bang che la Teoria degli Universi Paralleli non sono accettabili da un punto di vista epistemologico; poiché dal nulla non può nascere nulla e due rette parallele non si uniscono se non si applica il teorema del punto spesso.
Nella sezione precedente riguardante l’origine dell’universo sono state esposte altre critiche di natura filosofica alla Teoria del Big Bang.
I dubbi sono intensificati dalla recente osservazione di galassie mature * a 12.000 milioni di anni luce.
Che sia vera o no la Teoria del Big Bang, nell’universo si verificano grandi esplosioni, come quelle che originano le supernove ed anche implosioni molto grandi come i cosiddetti buchi neri o palle nere, nonostante non siano così rapide come le prime.
Nel libro della Meccanica Globale si è discussa l’Etere Globale o gravitazionale, che supporta la gravità.
In merito a ciò, il Principio di Conservazione Globale propone l’equivalenza fra gravità e massa, come diversi stati di aggregazione dell’Etere Globale –schiuma quantica, corde o spazio-tempo con proprietà meccaniche– per spiegare il fenomeno delle palle nere. Le diverse manifestazioni dell’energia non sono altro che proprietà dell’Etere Globale in tali stati di aggregazione.
A sua volta, esprime l'esistenza del fenomeno inverso dei buchi neri, che potrebbe essere chiamato una fonte bianca o stelle e che potrebbe aiutarci a capire l'espansione dell'universo, l'energia oscura e la non esistenza della materia oscura.
Di fronte alla teoria del Big Bang c'è la teoria dell'Universo Stazionario. Secondo la teoria di tutto ciò che la Fisica Globale suppone, dopo il suo sviluppo sia dalla Meccanica Globale che dalle Dinamica Globale e dalle nuove misurazioni dell'espansione dell'universo, sarebbe possibile la esistenza di Small Bangs in un universo infinito, che potrebbe essere più piccolo o molto più grande dell'universo osservabile.
Dalla prospettiva di un universo infinito, la Teoria dell’Universo Stazionario sarebbe accettabile, ma senza imporre condizioni di omogeneità e senza alterare il concetto di tempo o spazio in senso relativista. Ovvero, resterebbe soltanto che l’universo intero né appare né scompare, ma che sta in un equilibrio dinamico su grande scala.
La nuova visione della cosmologia globale fornisce spiegazioni possibili sia per la fonte di energia dei possibili Small Bangs che per la teoria dell'inflazione cosmica applicata a loro.
Small Bang.
Molto probabilmente con un po’ di immaginazione potremmo trovare molte cause possibili di un Small Bang, come quelle riportare di seguito, legate ai buchi neri.
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Incontro di palle nere supermassicci.
Incontro di due palle nere supermassicci di diversa configurazione spaziale, una di natura destrogira e l’altra levogira.
Considerando il fenomeno dell’allungamento gravitazionale contrario alla creazione di mulinelli o spirali, se si uniscono un buco nero ed un anti buco nero, uno di destra ed uno di sinistra, avverrà inevitabilmente, in questo improbabile ed ipotetico caso, un’esplosione di entrambi con la conseguente espansione dell’universo locale.
Limite fisico di una palla nera.
Un’altra idea sarebbe l'aumento così massivo di un buco nero da raggiungere il limite fisico relativo alla piega dei filamenti dell'Etere Globale che formano la massa. Più esattamente sarebbe l'idea di una gravità così grande da provocare il disfarsi improvviso delle spirali formate dagli atomi e dalle particelle elementari.
Va ricordato che secondo la Meccanica Globale la massa di un protone o neutrone è come un nodo scorsoio e stabile nella struttura reticolare della materia o Etere Globale.
Semplice esempio di fisica.
In genere un nodo stabile di fili è un nodo che quando si cerca di disfare tirandone i fili, ciò che si ottiene è che il nodo si stringa ancora di più.
La logica ci dice tuttavia che se tiriamo forte è possibile che il nodo si disfi a patto che i fili non si rompano.
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Inflazione dell’universo.
Sia nei casi di esplosione di due palle nere che in quello del limite fisico della massa, la reversione della materia compressa provocherebbe una grande espansione dell’Etere Globale. Se la dimensione delle palle nere coinvolte fosse abbastanza grande, questa espansione potrebbe spiegare la fase di inflazione cosmica.
Quindi, anche se non lo fossero, si potrebbe spiegare anche l’inflazione dell’universo, se la dimensione fosse abbastanza grande da provocare una diminuzione così grande della tensione longitudinale dell’Etere Globale che faccia sì che i nodi che formano la massa delle galassie si disgreghino, data la loro tendenza alla decompressione.
Esempio di fisica.
Un nodo di fili si può facilmente disfare allentandone la tensione interna.
Il fatto che la velocità della luce sia costante e massima nel suo sistema di riferimento naturale, non contraddice l’espansione dell’Etere Globale.
Quindi, le onde elettromagnetiche che si spostano sull’Etere LUM (Luminifero, universale e mobile) –e questo trascinato dalla tensione longitudinale di Etere Globale– avrebbero delle velocità di molto superiori a *c* nell’universo.
Una prima elucubrazione su tale velocità che potrebbe far quadrare un po’ le distanze estreme di cui stiamo parlando, sarebbe quella di *c²*, in quanto è la relazione fra l’energia elettromagnetica e la massa e stiamo proprio parlando di cambiamenti fra questi stati di aggregazione della materia.
Per concludere questo libro sulla vita dell’universo, vorrei ringraziare tutti i collaboratori di Wikipedia per il loro lavoro a favore della scienza moderna anche perché sono più obiettivo rispetto a molti articoli tecnici, perché i loro autori sono sempre interessato.
Appena reso conto che, secondo la Meccanica Globale, quando ci muoviamo non solo abbandoniamo lo spazio che occupiamo, ma anche la struttura reticolare della materia di cui eravamo fatti e che stavamo modulando con la nostra energia. Non so perché ma tutto questo mi ricorda l’Equazione dell’Amore.
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