2. CARATTERISTICHE COMUNI DELL'INTELLIGENZA E DELLA MEMORIA
2.a) Il concetto delle funzioni cerebrali
Se intendiamo l'intelligenza in senso ampio come la capacità di relazionare concetti o idee, si può pensare che una conclusione in base a determinate premesse non sarà altro che una relazione; ci accorgeremo che abbiamo bisogno di concetti o idee per l'operatività o l'esistenza dell'intelligenza e che questi ultimi devono essere forniti dalla memoria.
Allo stesso modo la memoria, senza un gestore della stessa, non sarebbe più memoria in senso stretto, non potrebbe avere la considerazione di rappresentare informazione. Detto altrimenti, nel concetto di intelligenza si trova implicita la memoria e viceversa. L'hard disk dei computer non sarebbe altro che un inutile pezzo di rottame senza un sistema in grado di leggerlo.
Ciononostante si possono differenziare i concetti in modo un po' artificiale, sottolineando proprio la capacità di relazionare o l'archiviazione dell'informazione, rispettivamente dell'intelligenza e della memoria. Dico artificialmente, poiché non si potranno mai separare completamente, ciò che dovremo tenere in considerazione per non perdere la prospettiva in alcune riflessioni.
2.b) L'intelletto
Benché ne sia in rapporto, lasceremo da parte la problematica derivata dallo studio delle posizioni o teorie sull'anima-corpo (monismo e dualismo) e, anche se in minor grado, i concetti di mente-cervello (comportamentismo logico - Wittgenstein, identità e funzionalismo) in quanto appartengono all'ambito della teologia e della filosofia più che a quello della scienza.
Sia l'intelligenza che la memoria necessitano di una base fisiologica. Le affermazioni precedenti non si devono intendere nel senso che la base è la stessa per entrambe; esiste sicuramente la specializzazione cellulare e non solo in quanto a intelligenza o memoria, ma anche a tipi o aspetti di entrambe.
Ad esempio, ci saranno cellule specializzate nella ricerca di informazione in base a certi criteri, nell'analisi delle relazioni a seconda dell'informazione fornita da altre, ecc. Per quanto riguarda la memoria, la specializzazione è ancora più evidente, la memoria visiva può essere situata in parti del cervello diverse da quelle della memoria auditiva o della memoria semantica.
Com'è noto, la dotazione fisiologica di una capacità o dell'altra può variare da un individuo all'altro e tra i suoi diversi aspetti e funzioni. Ma allo stesso tempo, non avrebbe molto senso che determinate funzioni o meccanismi comuni a qualsiasi tipo di memoria o di intelligenza non si presentassero in tutti i tipi se si presenta in uno di loro. In altre parole, l'informazione genetica di determinate funzioni comuni dell'intelligenza e della memoria è la stessa.
Anche i computer hanno elementi simili con le loro corrispondenti specialità. Ci sono: un chip centrale, un possibile processore matematico, la scheda grafica, ecc. E per la memoria, esistono la memoria RAM, estesa, espansa, l'hard disk, ecc.
Per quanto riguarda il tema delle funzioni comuni, l'esempio dei computer dimostra chiaramente ciò che intendo dire. In effetti, il processore centrale si può usare per diverse funzioni, come il calcolo matematico o la presentazione di grafiche, per menzionarne solo due. Questo, però, non significa che non possano esistere elementi specifici che migliorino il funzionamento generale, come un processore matematico.
Non bisogna neanche dimenticare che un neurone potrà normalmente svolgere altri tipi di funzioni, anche se gli è assegnata una funzione particolare o è specializzato. In particolare, si può menzionare che il solo fatto di chiudere gli occhi ci permette di aumentare immediatamente la nostra capacità auditiva e perfino logica.
2.c) Doppia complementarietà dell'intelligenza e della memoria
Un aspetto molto rilevante relativo a queste capacità è la loro complementarietà. Nell'esposizione dell'obiettivo di coerenza dell'evoluzione nel libro della ECV- Teoria Generale dell'Evoluzione Condizionata della Vita, viene citato un esempio della complementarietà normale di due variabili.
Tuttavia, ora ci troviamo di fronte a un effetto di complementarietà speciale ed aggiunto a quello normale. Più grande è la nostra capacità di relazione, più grande sarà l'efficacia dell'informazione apportata dalla memoria; però, allo stesso tempo, l'informazione sarà maggiore grazie a un miglior gestore della memoria. Ovvero, l'intelligenza agisce due volte, la prima come gestore della memoria, e la seconda come analista dell'informazione.
Potrebbe pertanto non essere troppo esagerato pensare che la misura della potenza intellettuale, intesa in senso ampio, sia uguale al prodotto delle capacità dell'intelligenza e della memoria considerate separatamente. Quindi, standardizzando le scale individuali da 0 a 10, il potenziale totale si troverebbe su scala da 0 a 100 e, come in tutti i caratteri complementari, l'equilibrio risulterebbe più potente; valori medi di entrambi ci darebbero un potenziale di 25, mentre valori relativamente estremi come 2 o 8 ci darebbero 16.
La potenza dei computer si misura spesso sia in base alla potenza del processore centrale, sia in base alla velocità di accesso ai dati e alla comunicazione tra le sue diverse parti, che si ripercuote sulla potenza del gestore dell'informazione in fase di localizzazione o registrazione.