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Metodo scientifico di Galileo Galilei

Le regole e le fasi del metodo scientifico moderno di Galileo Galilei sarebbero l'impostazione, il ragionamento e la proposta di una teoria scientifica che forma parte della prima tappa della metodologia scientifica.

Copertina PDF del Metodo Scientifico Globale. Albero della conoscenza con foglie rosa.

 

IL METODO SCIENTIFICO GLOBALE

FILOSOFIA DELLA SCIENZA

Autore: José Tiberius

 

 

2.c) Tappe della metodologia della scienza

Fra i tre metodi scientifici elementari elaborati da Galileo Galilei in poi, metodo induttivo, metodo deduttivo e di verifica di ipotesi o sperimentale, ognuno ha le proprie fasi o tappe, a seconda dell'autore o del modo di descriverli o esporli.

Nella sezione precedente ho apportato alcune critiche parlando delle caratteristiche della metodologia scientifica e della complicazione che implica la sua terminologia per la memoria. Quindi, se parliamo di passi del metodo scientifico, avviene nuovamente qualcosa di simile, più che passi del metodo scientifico, si potrebbe dire che ognuno ha la propria scala, come vedremo neanche le proposte da Galileo Galilei sono state seguite rigorosamente.

Riconoscendo che il tema della metodologia della scienza è molto complesso e pieno di sfumature con serie implicazioni, mi cimenterò, vista l'importanza del metodo scientifico, nell'elaborazione della mia propria classificazione delle fasi, dei metodi scientifici elementari ed i loro passi in un tentativo di semplificazione per non esperti e neanche disciplinati, ma più vicina a Galileo Galilei in confronto ad altre classificazioni.

Non vi sono dubbi che quest’albero della scienza e della conoscenza avrà foglie di ogni colore e forma. Osserviamo alcuni commenti e chiarimenti dell'albero proposto, uno in particolare riguardante le proposte originali di Galileo Galilei.

Da quest’ottica, la percezione, sebbene non agisca in modo uguale nei diversi metodi scientifici proposti, non rappresenta neanche una differenza essenziale degli stessi; sarà inoltre presente in diversa misura nel primo passo dell'impostazione.

In secondo luogo credo che le tappe e le regole della metodologia della scienza riflettano l'importanza delle fasi che attraversa una teoria scientifica per poter essere generalmente accettata ed entrare a formar parte della conoscenza scientifica.

Malgrado ciò, bisogna segnalare che ho separato in diversi passaggi l'essenza del metodo sperimentale o ipotetico deduttivo dagli altri due metodi elementari. Questa separazione era già stata menzionata da Galileo Galilei, in realtà esistono solo due metodi, il metodo deduttivo e il metodo induttivo, e due procedimenti, il procedimento sperimentale e quello razionale. Concordo con Galileo Galilei, anche se preferisco chiamarli il procedimento della logica e dell’intuito rispettivamente; in linea con l'importanza dei diversi processi mentali su cui si basano e l'affidabilità associata a tali processi.

L'albero della conoscenza scientifica si configurerebbe nel seguente modo:

Tabella delle tappe e dei fasi del metodo scientifico.

Aggiungo poi il metodo della creatività, poiché usa aspetti delle capacità intellettive chiaramente diversi dalla logica e dall'intuito.

Persino una teoria basata sul metodo deduttivo deve superare la fase della verifica, perché può essere smentita da qualche contraddizione logica nelle premesse dell'impostazione o per un errore nella logica applicata.

 
 

2.c.1. Passi del metodo scientifico

Il metodo intuitivo si avvicinerebbe al metodo della logica o logico-deduttivo nei casi in cui l'intuizione funziona con un’affidabilità molto alta e sarebbe quindi equivalente al metodo induttivo classico. Invece, quando l'affidabilità è minore sarebbe equivalente al metodo sperimentale o ipotetico - deduttivo classico perché entrambi assomigliano ad un sistema di prova ed errore.

I tre passi che costituiscono la prima fase della metodologia della scienza, impostazione, ragionamento e conclusione, sono comuni ai tre metodi proposti, e la loro differenza essenziale consisterebbe nel tipo di argomentazione utilizzata.

La novità risiede qui nella presentazione del nuovo metodo scientifico Jump o della creatività (salto o salto mortale se si preferisce), che non si fonda né sulla logica né sull'intuito, bensì sul contrario, sulla loro assenza; o addirittura è basato sulla contraddizione intenzionale. È un metodo che conosce molto bene la conoscenza sociale e che quest’ultima riassume nella frase i matti e i fanciulli indovinano.

Come avviene comunemente, le nuove classificazioni non sono semplici né perfette, poiché le parole hanno solitamente vari significati, talvolta troppo vasti  o troppo limitati. Ad esempio, a volte la creatività implica una logica molto forte e ci troveremmo quindi al di fuori del metodo Jump o Salto. Altre volte la creatività è talmente lontana dalla logica è che quasi una pazzia, o si tratta semplicemente di una forma di manifestazione dell'amore. Per queste ragioni mi piace il metodo Jump, sebbene sia molto più tecnico definirlo metodo della creatività.

Si potrebbe anche definire metodo della pazzia o dell'amore perché ne possono essere la causa del suo utilizzo. Qualche volta possiamo immaginare che qualcosa è contrario a ciò che sembra, nonostante sia quasi impossibile e il ragionamento possa ripetersi. Logicamente l'affidabilità della conclusione sarà molto bassa, ma a volte può presentarsi una sorpresa interessante, la conclusione sarà confermata, contrariamente a quanto previsto.

Quindi, ai fini della verificazione positiva, troviamo un percorso diverso da quello seguito per poter verificare la teoria, per esempio con il metodo della logica o dell'intuito, ma l'importanza di questo metodo scientifico o originalità è stata il primo passo compiuto per giungere alla conclusione, il secondo percorso sarebbe solo uno strumento per preparare la fase della verifica o validazione della teoria scientifica proposta.

Ad ogni modo, non dovremmo dimenticare l'esperienza di Galileo Galilei, che, dopo 2000 anni di sussistenza di una teoria fisica osò presentare una teoria scientifica diversa, che non comprendeva quella precedente come un caso particolare, bensì l'opposto.