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Fisica delle particelle subatomiche stabili

Stabilità dei neutroni e dei protoni del nucleo dell'atomo. Massa di neutroni e protoni e loro relazione con quella di quark ed elettroni.

Copertina del PDF sulla Meccanica Globale. Galaxy M81.

LA MECCANICA GLOBALE

FISICA GLOBALE

Autore: José Tiberius

Technical assistant:
Susan Sedge, Physics PhD from QMUL

 

 

3.b.2. Particelle atomiche

Ogni volta che introduciamo un concetto della Meccanica Globale dobbiamo tener presente che occorre aver letto i capitoli precedenti. Il modello di atomo proposto richiede la conoscenza dei nuovi concetti della massa fisica, dell'elettromagnetismo e della forza di gravitazione.

Al contempo, i suddetti concetti si capiranno meglio dopo la lettura di tutto il capitolo presente sul nucleo dell'atomo e le particelle atomiche, specialmente la forza di gravità originata dalla massa fisica.

L'analisi delle particelle atomiche è stata divisa nello studio delle particelle del nucleo dell'atomo, protoni e neutroni, da una parte, e dall'altra, degli elettroni.

Lo studio delle particelle atomiche del nucleo viene a sua volta effettuato in due parti, la prima sulla massa, la vita media e la caratteristica speciale che conferisce stabilità ai neutroni ed ai protoni dentro e fuori dal nucleo atomico.

Nella seconda parte sulle particelle atomiche del nucleo si parla delle idee sia dell'interazione nucleare forte e debole all'interno di un protone o neutrone, sia della cosiddetta forza nucleare forte residuale che mantiene unito il nucleo atomico.

Al concetto di elettroni, alla loro formazione ed alle caratteristiche delle loro orbite è dedicata la prima parte di questo insieme di proposte sugli elettroni; viene completata con uno studio delle condizioni analitiche d'equilibrio del movimento degli elettroni nella teoria dell'atomo proposta dalla Meccanica Globale.

Tutto ciò è realizzato in modo molto superficiale e solo allo scopo di illustrare le novità del modello di atomo della Meccanica Globale.

Vediamo le seguenti caratteristiche delle particelle stabili del nucleo dell'atomo, protoni e neutroni:

  • Massa delle particelle di atomo stabili.

    Secondo Wikipedia, la massa del protone è 1836 volte quella dell'elettrone e quella del neutrone è 1838 volte quella dell'elettrone. La massa dell'elettrone secondo Wikipedia è di 9,10 x 10-31 kg.

    Per facilitare i confronti si prende come unità di massa atomica (u) la massa del protone.

    Il raggio dell'atomo non è chiaro e probabilmente differirà considerevolmente tra i diversi atomi. Per l'atomo di idrogeno si calcola che sia dell'ordine di 10-10 m. Nello stesso tempo il raggio di un protone è dell'ordine di 10-15 m, ciò che fa sì che il raggio dell'atomo sia circa mille volte più grande di quello del protone per il caso dell'idrogeno.

    Se pensiamo che la massa dell’elettrone è conseguenza del raggiungimento del limite fisico di elasticità trasversale della struttura reticolare della materia o Etere Globale, ci possiamo fare un’idea, vaga ma intuitiva, della dimensione delle particelle atomiche stabili, protoni e neutroni, in relazione alla dimensione dei filamenti dell'Etere Globale.

    Da un altro punto di vista, la massa del protone e del neutrone è formata dalla massa dei tre quark che lo compongono più la massa delle spirali o ricci del cosiddetto campo forte.

    Evidentemente la formula della Teoria della Relatività di E = mc² è ancora un eufemismo matematico, giacché la Fisica Moderna non solo non sa che cos’è la massa delle particelle atomiche, ma non ha neppure una proposta fisica in merito.

  • Vita media di protoni e neutroni.

    Secondo Wikipedia la vita media di un neutrone fuori dal nucleo atomico è di 15 minuti all'incirca.

    Per quanto riguarda la vita media di un protone, non vi è una quantità precisa, ma è molto alta, milioni e milioni di anni o più.

    Senza dimenticare che la vita media del protone e del neutrone si riferisce alle condizioni concrete che sussistono sulla Terra, va riconosciuto che ci deve essere una causa fisica per la grande stabilità del protone e del neutrone, dato che neanche il neutrone si disintegra, bensì si trasforma in protone.

    La stabilità delle particelle dell'atomo significa che necessita di una gran energia per la sua decomposizione o che la sua tendenza elastica a ritornare allo stato iniziale abbia una grande barriera energetica.

  • Grandezza massima delle particelle atomiche: neutroni e protoni.

    La grandezza simile degli elementi del nucleo atomico, neutroni e protoni, ci dà un indizio, secondo cui potrebbe essere una grandezza molto vicina alla grandezza massima delle particelle atomiche stabili in condizioni normali.

    Tutte le particelle più grandi dei neutroni e dei protoni sono molto instabili.

    Nello stesso tempo, siccome le particelle elementari con massa più piccole dei neutroni e dei protoni sono quasi tutte molto instabili, sembra esistere una relazione fra una grandezza minima e la stabilità delle particelle atomiche. In altri termini, la grandezza minima delle particelle stabili dell'atomo è molto simile alla grandezza massima delle stesse. Pare che la dimensione reticolare sia più importante nel gioco di forze nucleari del mondo atomico.

    Protone con quark
    Illustrazione semplice di un protone in una cellula di etere globale senza mostrare il meccanismo di ritenzione o stabilità.

    Come si può osservare, il microscopio occhiologico ci permette di mostrare un reticolo con un protone o neutrone nel suo volume interiore, nella figura si può distinguere qualcosa di simile a tre quark composti da elastici che rappresentano i filamenti dell'Etere Globale, ovviamente invisibile.

    Seguirò il processo di creazione di una particella subatomica stabile con massa, prestando particolare attenzione al suo volume, separerò a tale scopo il processo di creazione nelle seguenti tappe:

     

     

    • Formazione di spirali o riccioli dell'Etere Globale con la sua contrazione.

      Le spirali dovute all'energia elettromagnetica accumuleranno energia di deformazione reversibile ed esisterà una gran tendenza alla reversione.

      Dovuto alla contrazione spaziale dell'Etere Globale con le tre dimensioni dello spazio euclideo, il volume iniziale della massa o dei riccioli sarà più piccolo di quello di un reticolo della maglia tridimensionale d'Etere Globale.

    • Massima elasticità dei filamenti di un reticolo.

      L'accumulazione di riccioli umenterà un po’ per volta il volume della palla di massa in formazione, giungerà però un momento in cui la crescita della palla sarà limitata dal volume di un reticolo, i filamenti possiedono una grande elasticità ma ciò nonostante, essa ha un limite.

      La contrapposizione di forze tra la formazione della massa ed il reticolo è chiara.

      Va segnalato che l’elasticità dei filamenti è legata al quadrato della distanza, ecc., infatti, in fin dei conti, è la stessa energia elastica dei filamenti che sopporta la forza di gravitazione e la forza elettromagnetica.

      Dunque, la resistenza dei filamenti a stirarsi aumenterà con la distanza, agendo in qualche modo al contrario della forza di gravità o dell'elettromagnetismo, che diminuiscono con la distanza. Quest’aspetto ricorda il concetto di libertà asintotica della Cromodinamica Quantica.

    • Equilibrio fra energia elettromagnetica accumulata ed energia elastica del reticolo.

      Necessitiamo di alcune condizioni di equilibrio stabile per spiegare le particelle atomiche stabili.

      Se immaginiamo che nel reticolo si introducono diverse particelle molto grandi, potrebbe succedere che rimangano bloccate e che formano una specie di nodo o strangolamento con i filamenti del reticolo in modo da configurare una particella atomica stabile.

      Protone Immagine AI Bing
      Disegno artistico dell'etere globale e di un protone.

      Sarebbe un processo simile ai nodi che si formano con i fili o con gli elastici quando si ritorcono, quando poi si stirano ciò che si ottiene è che alcuni nodi siano ancora più forti e stabili.

      Qui diventa obbligatorio un riferimento alla teoria dei nodi di Lord Kelvin.

    • Processo aleatorio con multiple particelle elementari.

      Probabilmente il raggiungimento dell’equilibrio menzionato non è così facile né così probabile, ma se pensiamo alla grande quantità di particelle elementari che si possono formare con campi elettromagnetici forti ed variabili, forse si capirà intuitivamente che non sarebbe così strano raggiungerlo.

      Il fatto che siano tre quark a formare le particelle atomiche dei protoni e neutroni –se sono in realtà tre– dovrebbe essere legato alla forma tridimensionale del reticolo. La Meccanica Globale propone una forma cubica perché è semplice e, dato che ha sei lati, coincide con l’idea di tre particelle incrociate al suo interno, un lato di entrata ed uno di uscita per ogni quark, ma è un dettaglio completamente avventato e rinormalizzabile.

    Si possono creare provvisoriamente delle particelle elementari maggiori di quelle corrispondenti al volume massimo di un reticolo, ma sarebbero molto instabili perché non ci sarà nessun meccanismo che ne impedisca la reversione, tranne se si mantiene un’enorme forza elettromagnetica. Potrebbe essere questo il caso in alcune fasi della creazione dei buchi neri, nel libro on line sull'Astrofisica e Cosmologia Globale si approfondirà di nuovo questo tema.

  • La massa delle particelle atomiche stabili è la causa della forza di gravitazione.

    Un elemento essenziale della Meccanica Globale si deduce da questo meccanismo di formazione della massa. L'aumento di volume di un reticolo per la presenza di particelle atomiche provocherà una forza elastica derivata dalla tensione della curvatura longitudinale dei filamenti dei reticoli adiacenti con la legge dell'inverso del quadrato, che si conosce come forza di gravitazione.

    Lo stesso ragionamento ci porta a quanto segue: la massa delle particelle più piccole non genera la forza di gravità perché non ha un volume sufficiente da provocare una curvatura longitudinale nei filamenti dell'Etere Globale. Almeno, la configurazione spaziale sarà diverso, ma può produrre un leggero effetto gravitazionale. Per le sue diverse caratteristiche, denomino questa massa ondina.